Daniele Michienzi nasce il 19 luglio 1985 a Catanzaro ma vive sin da bambino nella periferia di Milano perché i suoi genitori, docenti di matematica, vi si trasferiscono per lavoro. Studia al liceo classico Manzoni, dove scopre il greco e, soprattutto, il latino, che rimarrà la sua passione più grande. Nel frattempo si dedica alla scrittura di racconti e, nel 2004, con un racconto ispirato alla saga dei Malaussène di Pennac, vince il premio letterario giovanile “Sofia”, e il suo testo viene recitato, durante la premiazione, dall’attrice Lella Costa.
La sua passione per il Giappone e per la linguistica lo portano a sostenere l’esame di certificazione N4 per la lingua giapponese, studiata da autodidatta nei ritagli di tempo. Nel 2005 è nella quartina finalista al Premio Campiello Giovani con un suo racconto, e così avviene anche nel 2006. Nel 2007 il suo racconto ottiene peraltro una menzione della giuria. Si iscrive all’università e sceglie, nella facoltà di Lettere dell’Università Cattolica di Milano, il percorso triennale in “Linguaggi dei media”, al cui termine si laurea con una tesi sull’allora famosa piattaforma Second Life. Si appassiona a semiotica e linguaggi pubblicitari e si iscrive alla laurea specialistica in Comunicazione d’impresa e la sua tesi sulla Mobile TV viene presentata all’evento TesiCamp.
In questi anni inizia anche a suonare insieme ad alcuni compagni di università: creano un gruppo chiamato N.E.D.S. (“Non è dato saperlo”) in cui canta, suona la chitarra, scrive i testi e gli arrangiamenti. Nel 2010 sceglie di iscriversi a una seconda laurea in Lettere e si laurea con lode con una tesi sulla traduzione “impertinente” che Edoardo Sanguineti fece del Satyricon di Petronio Arbitro. Nel 2012 partecipa al primo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo, che consentiva di ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Crea anche un video in cui parla in latino del TFA, che ottiene un buon numero di visualizzazioni su YouTube. Nel 2016 vince il concorso e diventa un docente di ruolo di italiano e latino in vari licei milanesi. Nel 2017 scopre anche una grande passione per il teatro iscrivendosi a un corso per principianti e recita nei saggi finali in opere di Dürrenmatt, Eduardo De Filippo e di Fernando Arrabal. Nel 2019, nell’allestimento di uno spettacolo amatoriale del “Franco Quinto” di Dürrenmatt, realizza anche testi e musiche ispirate alle canzoni di Brecht, che interpreta poi lui stesso in scena. In quel periodo continua a coltivare anche il canto, iscrivendosi a un corso e seguendo un seminario di sperimentazione vocale tenuto da un musicista.
Alla fine del gennaio 2024 decide di creare una pagina Instagram, Loquendum, con cui ha in mente di divulgare la lingua e la letteratura latina in modo non convenzionale e divertente. A febbraio, durante il festival di Sanremo, ha l’idea di coinvolgere i suoi studenti nella traduzione di alcuni testi delle canzoni sanremesi e quest’idea viene ripresa da vari giornali cartacei e online e da trasmissioni tv e radio, che ne parlano con entusiasmo. Da quel momento iniziano a contattarlo per delle interviste, e si rende conto che c’è molto interesse per quel suo tentativo di ridare vitalità alla lingua latina. Dal 2024 canta in un coro di musica Gospel.

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La Repubblica (04 NOVEMBRE 2024)